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Al Canto Alto (1146 m.) Dal parcheggio dopo la parrocchiale si prende la cementata che sale in pochi minuti alla piccola chiesina della Forcella (850 m.) visibile dalla strada e subito dopo si giunge al valico dal quale partono numerosi sentieri: una mulattiera scende a Poscante di Zogno (molto frequentata dai bykers), a dx si alza il sentiero verso la Filaressa (meta della nostra seconda escursione) mentre per andare al Canto Alto ci sono tre possibili alternative tutte a sinistra (1) un sentiero che scende nel bosco sotto il versante nord del monte Cavallo (sempre umido e ghiacciato d’inverno)- (2) un sentiero ripido che sale sul m. Cavallo (990 m. un bello strappo iniziale che toglie il fiato)- (3) una mulattiera che torna indietro per 50 m e poi piega a dx, è il percorso più panoramico ed è quello che descriviamo in queste note. Seguiamo quindi la mulattiera fino a sbucare su strada asfaltata che seguiamo a dx per 200 metri fino ad arrivare ad una piccola piazzola; qui l’asfalto si ferma e inizia il sentiero che sale un dosso erboso e poi prosegue a dx tagliando in quota (circa 800 mt) le pendici a S-E del m. Cavallo. Il bel tracciato passa nel bosco offrendo uno sguardo sulla pianura e verso la Val Cavallina, poi salendo ci lascia intravedere i tetti di Olera giù nel fondo valle, dopo 20 minuti circa si sbuca sulla dorsale del Canto Basso (901 m.) qui arrivano anche gli altri due sentieri dalla Forcella; si prosegue sul crinale erboso verso il Canto Alto (CAI 533b) salendo poi fra rocce e vegetazione che cambia sui due versanti: quelli soleggiati sono in prevalenza boschi di querce (roverella in particolare) e carpino nero mentre sul versante in ombra verso la Val Brembana le specie arboree sono il frassino maggiore, l’acero montano, il sorbo montano, il nocciolo e il faggio. Superate le stalle di Braghizza (1096 m.) si giunge, dopo un’ultimo strappo, alla grande croce posta sul balcone panoramico meta della nostra escursione. Il panorama a 360° che si vede dal Canto Alto, specialmente nelle limpide giornate, è assolutamente da vedere e non da raccontare; una piastra metallica aiuta a riconoscere le innumerevoli cime visibili. Due note sulla seconda parte di questo tracciato: ad un certo punto si arriva ad un bivio dove una scritta sui sassi indica "facile" a sx mentre a dx il percorso è un po’ più ripido; generalmente salgo dal ripido e scendo dal facile. In un altro punto del sentiero, nel mezzo del bosco, si scorge in basso a sx l’ingresso di una grotta (c’è anche un sentierino che scende verso questo punto) che si dice fosse uno dei tanti rifugi del brigante Paci Paciana, noto personaggio della val Brembana vissuto dal 1773 al 1806. Il ritorno a Monte di Nese può avvenire attraverso lo stesso itinerario oppure al Canto Basso si può prendere a sx il sentiero basso (1) oppure, sempre a sx, quello che passando sul crinale erboso supera il m. Cavallo e scende ripido alla Forcella. |
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